giovedì 10 febbraio 2011

Joan as Police Woman - The Deep Field 2011

http://www.myspace.com/joanaspolicewoman


La polistrumentista, interprete e collaboratrice di giganti viventi,Joan Wasser, alias Joan As Police Woman, è appena entrata nel quarantesimo anno di vita, fatto di fama e di bravura, e ci regala il terzo album di inediti. Dopo il clamoroso esordio del 2006 conReal Life ed il successivo To Survive del 2008 (cover a parte), Joan torna ad ammaliarci con The Deep Field.

Negli ultimi tempi, sembra quasi che un ritorno alle origini sia la vera forma di innovazione, paradossale ma reale. A differenza degli altri però, Joan lo fa con maturità e rinnova la sua splendida vena soul, folk, R&B e rock per dar vita quasi ad un nuovo esordio. Lo stupore e l’incanto sono infatti i tratti più marcati di The Deep Field.
Intenso e gioioso, come lei stessa lo definisce, questo disco segna un nuovo traguardo ed una nuova rinascita per quest’ artista, un cammino che l’ha condotta a deporre la drammaticità e l’oscurità per far posto alla luce chiarificatrice, passando però attraverso le zone d’ombre dalle quali, in fondo, è più facile scorgere la luminosità della vita e volerla raggiungere.
Il soul è la sua dimensione madre, arrangiamenti eccelsi hanno contribuito a plasmare l’armonia e l’eleganza del disco, in cui la poliziotta ha saputo destreggiarsi in un R&B che dimostra di aver metabolizzato e rielaborato seguendo di volta in volta le sue raffinate inclinazioni.
Dieci sono in tutto i brani di questa nuova meraviglia (diventano 12 in vinile) che vi farà perdere la testa, un capogiro inebriante alla riscoperta dei sentimenti più puri che riconferma Joan tra le artiste migliori di questi tempi. Sensuali ed intime, le sue note sono lenzuola profumate che riscalderanno le notti insonni degli amanti.
“Nervous” apre il disco con il suo prog-funk spianato da chitarre e tamburi, ma più che nervosa Joan sembra molto sicura di sè e determinata e parte in quarta: “I want you to fall in love with me”. “The Magic” invece è il primo singolo estratto, che scorre lungo un riff elegante che convince quasi immediatamente. “The Action Man” dà fiato alla tromba e ritmo alle percussioni, ed allo stesso modo, il suo tentativo di ritmare maggiormente i pezzi è chiaro anche in “Human Condition”. “Kiss The Specifics” è una riprova di ciò di cui parlavamo prima, cioè il campo più intenso in cui Joan si muove con maestria, ovvero il soul.“Flash” è la traccia più lunga, davvero intensa e raffinata, 8 minuti in cui Joan si sperimenta attraverso la psichedelica afroamericana.
“Chemmie” è un’altra canzone incantevole che con il suo falsetto ci ricorda tanto il “piccolo” e grande Prince. Altra traccia bellissima è “Forever And A Year”, roba che eleva i sensi fino alla totale perdizione.

The Deep Field è quasi una risurrezione, un inno ai sentimenti obliati, nascosti o attesi che finalmente tornano in vita.

Vale

Recensione pubblicata per Shiver Webzine


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